Lo spermiogramma è un esame di laboratorio che ha la finalità di valutare lo stato delle fertilità e la qualità dello sperma del paziente.

E’ un esame complesso, che richiede attenta valutazione.

L’esito infatti può essere valutato da diversi punti di vista, ed, all’interno di ogni coppia, i risultati possono essere inquadrati in maniera differente.

La qualità dello sperma presenta enorme variabilità nel corso della vita di un paziente.

Pertanto, la raccolta deve essere estremamente attenta, per cercare di ridurre al minimo le variabili.

Quindi vanno osservati tra i 3 ed i 7 gg di astinenza dai rapporti sessuali.

L’esame va eseguito dai 20 ai 60 minuti dopo la raccolta ed il campione va tenuto il più possibile alla temperatura corporea nell’attesa di tale dato.

L’esame va eseguito ed interpretato da personale esperto e che abbia una specifica expertise nel campo.

Inoltre i valori, i riferimenti ed i range di normalità, devono seguire quanto stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO)

che ha dedicato un capitolo del suo Manuale delle indagini di Laboratorio a questo accertamento.

Di fatto l’esame deve comprendere valutazioni  reologiche (ovvero di biochimica di base).

Queste comprendono volume, presenza di leucociti, pH, aspetto.

Quindi caratteristiche biologiche, quali numero, concentrazione, motilità e aspetto degli spermatozoi

Numerosi parametri possono essere “aggiunti” allo spermiogramma.

Di fatto il loro valore è dibattuto, il peso nella gestione del paziente è dubbio.

Soprattutto non vi sono tecniche validate di esecuzione. Quindi non vanno eseguite di routine.

Infine, la valutazione dello spermiogramma deve essere eseguita con attenzione “alla coppia”

e non solo interpretata come qualunque esame ematico.

Possibilmente rientrando in una vera e propria consulenza in Medicina della Riproduzione.

E’ fondamentale infatti l’integrazione con dosaggi ormonali ed ecografia testicolare.

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